Nomad Prosumer

Come tutte le grandi idee ed innovazioni, anche questa nasce da una crisi. La pandemia che ha investito il mondo ed il conseguente distanziamento sociale hanno definitivamente portato al collasso l’industria dell’intrattenimento. I club sono morti. In realtà lo erano già prima, ma nessuno se ne era ancora accorto. Gin tonic annacquati e la continua ricerca di contenuti instagrammabili ci avevano distolto dal messaggio originario del club: ricerca musicale ed interazione umana.

Nomad

L’esperienza artistica dovrebbe essere il più possibile libera da condizionamenti spaziali e temporali, così come da logiche di mercato. Oggi si tratta nella maggior parte dei casi di esperienze molto strutturate e codificate dove la libertà e l’immaginazione sono ridotte al minimo. Da qui l’idea di un happening itinerante che riscopra i luoghi che ci circondano e li veda sotto una nuova luce.

Abbattiamo i muri del club, le logiche economiche che lo regolano e la fascia oraria notturna. Ritroviamoci per strada, in una piazza, in un bosco o sulla spiaggia. Di giorno e tiriamo avanti finché ci va. In pochi ma buoni, sarà il nostro piccolo segreto…

Prosumer

Il neologismo prosumer fu creato dal sociologo Alvin Toffler negli anni ‘80 per identificare il nuovo tipo di consumatore che sorgeva alla fine dell’era della produzione seriale di massa: da soggetto passivo ad attivo nella produzione. Il termine è proprio la crasi delle parole producer e consumer e viene utilizzato per indicare quando il consumatore ed il produttore coincidono.

Nella maggior parte dei casi la musica ha bisogno di elettricità. In assenza di una linea elettrica tradizionale, dai rave agli stage del Burning Man, di solito si ricorre all’uso di generatori di corrente: rumorosi, ma soprattutto inquinanti. Un’alternativa è possibile: un sistema che utilizzi energia rinnovabile, in questo caso quella solare.

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Nomad Prosumer Sound System

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L’idea alla base di questo progetto è la creazione di un impianto solare che produca energia da utilizzare per happening artistici, da esibizioni live a dj set. La totale libertà offerta da questa soluzione permette di immaginare infinite esperienze in contesti anche molto diversi: da una vallata alpina ad un parco urbano, unica condizione necessaria è la presenza del sole. L’impianto è leggero e compatto e in ambito urbano può essere trasportato con una bicicletta.

Un impianto base dovrebbe essere formato almeno dai seguenti elementi:

  • 2 pannelli fotovoltaici
  • 1 accumulatore
  • 2 casse amplificate da 1000 watt

Il costo stimato per l’acquisto di questo materiale è 1500 euro. Se credi che questo progetto possa avere un’impatto positivo e ti piacerebbe prenderne parte, puoi contribuire con una donazione Paypal da questo link.

L’organizzazione Solar Sound System porta avanti questo progetto da più di vent’anni in Francia, Spagna, Svizzera, Israele ed Hong Kong. E se il prossimo paese fosse l’Italia?

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